31 maggio 2016
Lectio magistralis di M. De Gregorio
"Introduzione alle geometrie non euclidee"
(Registrazione audio)
Introduce: P.Grimaldi
ARPINO
– 12 GIU – Martedì 31 maggio 2016 , a conclusione del progetto “UN ESEMPIO DI INTEGRAZIONE TRA LA MATEMATICA E LA FILOSOFIA: COMMENTO AL MENONE”, le classi IA e IIIA del liceo scientifico “Tulliano” hanno partecipato
ad una lectio- magistralis del Prof. Michele De Gregorio, docente di Filosofia e Storia e membro del Direttivo dell’Istituto Gramsci di Frosinone, sul rapporto tra la matematica platonica e le geometrie non euclidee.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto interdisciplinare di Filosofia della Scienza, curato dalle professoresse Paola Grimaldi, Stefania Martini (Filosofia e Storia) e Georgia Gabriele (Matematica
e Fisica).
A partire dalla lettura del dialogo platonico il Menone le docenti hanno stimolato gli alunni ad una riflessione sui fondamenti epistemologici della matematica in Platone, come concezione intermedia tra
l’aritmo-geometria dei pitagorici e la sistematizzazione rigorosa di Euclide .
La scoperta delle grandezze incommensurabili segna l’introduzione impetuosa dell’irrazionalità
nel logos: entra in crisi l’idea pitagorica di un ordine razionale e misurabile del cosmo.
Con gli Elementi, Euclide, partendo dalla definizione del punto come “ciò che non ha parti ” e ripensando
il concetto di spazio, perviene alla geometria come studio del continuo.
L’evoluzione del pensiero scientifico mostra come spesso siano stati messi in discussione i fondamenti
epistemologici della matematica: un esempio significativo è la nascita delle geometrie non euclidee, a partire dalla negazione del quinto postulato di Euclide.
Il Prof. De Gregorio ha messo in evidenza il rapporto
tra il concetto di matematica espresso nel Menone platonico ed i postulati della geometria euclidea, in particolar modo proprio il V postulato di Euclide, il più famoso fra quelli che il matematico enuncia nei suoi Elementi. I matematici si sono cimentati
per più di duemila anni nel tentativo di dedurlo dai primi quattro postulati, finché nell’Ottocento hanno effettivamente dimostrato la sua indeducibilità.
L’impossibilità
di assolutizzare le premesse è il cuore della postmodernità, le cui implicazioni vanno ben oltre l’ambito scientifico, condizionando radicalmente non solo il pensiero filosofico e la cultura in generale, ma anche la mentalità comune.
La lezione ha avuto un notevole successo grazie alla capacità del Prof. De Gregorio di utilizzare un linguaggio adatto ad un’utenza di età scolare ed impegnato a ricercare continui
feedback da parte degli alunni. I ragazzi sono stati rapiti dalla sua capacità di coinvolgimento e dal tema della lezione. Un ringraziamento speciale al Dirigente Scolastico Prof. Michele Bove che ha creduto nel progetto ed ha permesso la sua realizzazione.
(La Provincia - 12 Giugno )